Ho scritto oltre trenta Oratori per soli, coro e orchestra, numerosi canti liturgici, brani di musica leggera, canti spiritual e gospel. Di recente, nel 2019, è stato pubblicato il primo CD di canti liturgici intitolato “Cantate, esultate!”.
È l’evoluzione di quella che molti conoscono come la “laude” medievale, arricchita secondo alcuni canoni da S. Filippo Neri, nei suoi primi oratori romani. Per questo ha presto nome “oratorio”, musicale perché si tratta di una narrazione in musica.
L’oratorio musicale di norma è a carattere religioso, ed è quasi assimilabile a un momento di preghiera (non liturgico), con una base musicale costante che fa da tappeto, e sopra questa un’alternanza tra testi letti da un narratore e testi cantati, dai solisti o dal coro, a seconda dei personaggi.
Nel Seicento moltissimi compositori si sono dedicati alla scrittura di oratori e il massimo livello si è avuto probabilmente con J. S. Bach (pensiamo a “Weilnachtsoratorium”) e subito dopo con G. F. Haendel (il “Messiah”, contenente uno dei cori più famosi della musica: l’“Halleluia”, il suo capolavoro). L’evoluzione del genere si diffonde a macchia d’olio fino a diventare uno dei più importanti generi sacri nei quali si può declinare la musica.
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L’ottavo centenario del Natale di Greccio (1223-2023) celebra il ricordo luminoso di San Francesco d’Assisi che, nella piccola grotta del borgo reatino, volle dare vita al primo presepe della storia. In quella notte santa, Francesco trasformò la contemplazione del mistero dell’Incarnazione in esperienza viva e concreta: non un racconto distante, ma la carne stessa di un Dio che nasce povero tra i poveri. L’oratorio dedicato a questo anniversario intreccia musica e parola per rievocare la forza rivoluzionaria di quell’evento, che ancora oggi invita a ritrovare la semplicità, la fraternità e la pace che scaturiscono da Betlemme e da Greccio.
Descrizione breve dell’Oratorio 2.
Descrizione breve dell’Oratorio 3.